Covered Warrants

Covered Warrants

I Covered Warrants sono quotati in Borsa come i normali titoli azionari, possono quindi essere venduti sul mercato in qualunque momento.

I Covered Warrants (CW) (Etfs) sono titoli quotati in Borsa, emessi da istituti finanziari (emittenti) e rappresentativi di opzioni.

Chi compra covered warrants ad un certo prezzo (premio) ha l’opzione di acquistare (CW call) o di vendere (CW put) una certa attività finanziaria (attività sottostante o underlying) ad un prezzo (prezzo di esercizio o Strike price o base) e a una data (scadenza) prefissati.

Gli elementi dei Covered Warrants sono:

– Emittente: è l’istituzione finanziaria che emette il CW e che rappresenta l’eventuale controparte in caso di esercizio dello stesso. Svolge anche il ruolo di market maker, esponendo in via continuativa prezzi di acquisto e di vendita sul CW (in sostanza, assicurandone la liquidità).

– Premio: è il prezzo pagato per acquistare Covered Warrants.

– Attività sottostante (underlying): l’attività finanziaria a cui si riferisce il diritto di acquistare o di vendere. Può essere, ad esempio, un titolo azionario, un indice azionario, una valuta, un future, un tasso di cambio o una materia prima.

– Prezzo di esercizio (base o Strike price): il prezzo al quale si ha diritto di acquistare o di vendere l’attività sottostante

– Scadenza: se il diritto di acquistare o di vendere può essere esercitato in qualsiasi momento prima della scadenza, il CW si dice di stile americano. I Covered Warrants europei, al contrario, possono essere esercitati solo nel giorno di scadenza.

– Moltiplicatore (multiplo): è la quantità di sottostante sulla quale il CW vanta il diritto di acquisto o di vendita. Un CW call con multiplo pari a 1 conferisce il diritto di acquistare 1 azione; su un CW call con multiplo 1/20 tale diritto si riferisce ad 1/20 di azione (ci vogliono 20 CW per acquistare 1 azione). Per semplicità, in seguito ipotizzeremo sempre un moltiplicatore pari ad 1.

Il possessore di un Covered Warrant ha tre opzioni:

– Vendere Covered Warrants sul mercato: i Covered Warrants sono quotati in Borsa come i normali titoli azionari, e possono quindi essere venduti sul mercato in qualunque momento incassando il differenziale (se positivo): Prezzo di vendita CW – Prezzo di acquisto CW

– Esercitare immediatamente i Covered Warrants (ma solo se il CW è di stile americano): al momento dell’esercizio (acquisto o vendita) non è prevista la consegna fisica dell’attività sottostante (azione, indice, bene, ecc.) ma solo la liquidazione in contanti (o cash settlement) di un importo differenziale, se positivo, dato da:

CW CALL: Prezzo di mercato del sottostante – Strike price.

CW PUT: Strike price – Prezzo di mercato del sottostante. :: Esempio 1: consideriamo l’acquisto di un CW call sull’azione sottostante ABC con Strike price 10 euro. Se al momento dell’esercizio il prezzo di mercato di ABC fosse pari a 14 euro, il possessore del CW riceverebbe 14-10=4 euro. Se invece ABC dovesse valere 9 euro, il CW non verrebbe esercitato. L’acquisto di un CW call (di un put) su un titolo presuppone l’assunzione di una posizione RIALZISTA (RIBASSISTA) sullo stesso titolo. Si noti infine come, a fronte di una perdita massima predeterminata (il premio), le possibilità di guadagno siano illimitate (a seconda dello spread Prezzo di mercato/Strike price).

– Portare i Covered Warrants a scadenza: alla scadenza il CW verrà esercitato (se produce un importo differenziale positivo) o abbandonato (in caso contrario).

:: Esempio 2: consideriamo l’acquisto di un CW call sull’azione sottostante ABC con Strike price 12 euro. Se alla scadenza il prezzo di mercato di ABC fosse pari a 9 euro il CW non verrebbe esercitato in quanto all’investitore converrebbe acquistare direttamente le azioni sul mercato ad un prezzo inferiore.

Il valore di un CW: il premio di un CW (ovvero il suo prezzo) è dato dalla somma del valore intrinseco + valore temporale

Valore intrinseco: è la differenza tra Prezzo di mercato del sottostante (Pm) e Strike price (CW call) o viceversa (CW put): indica, in altre parole, quanto varrebbe il CW se esercitato in quel momento (v. sopra). In generale possiamo dire che un CW è in the money (Valore intrinseco >0) se, esercitandolo, produce un flusso di cassa positivo. Al contrario, un CW risulta out of the money (Valore intrinseco <0) se non conviene esercitarlo. Al punto in cui è indifferente esercitare o meno il CW (Valore intrinseco=0), il CW è at the money.

Valore temporale: dando uno sguardo alle quotazioni di mercato, risulta evidente che i prezzi dei CW non coincidono con i rispettivi valori intrinseci, ma sono sempre più elevati. Un CW call con Strike 10 euro e Pm 12 euro non vale 2 euro ma molto di più. Allo stesso modo, il CW non vale zero se il Pm è 10 ma ha comunque un prezzo positivo. Questa differenza (Prezzo del CW – Valore intrinseco) è detta Valore temporale ed esprime la probabilità che il valore intrinseco del CW aumenti prima della scadenza e che, quindi, il CW venga esercitato. Il Valore temporale diminuisce quanto più si avvicina la scadenza (il Pm ha sempre minori probabilità di muoversi nella direzione desiderata dall’investitore) e quanto più il Pm si allontana dallo Strike price (se il CW è atm l’incertezza sui movimenti del Pm è massima, se invece il CW è già abbondantemente itm o otm tale incertezza risulta notevolmente ridimensionata).

In base a quanto detto, PRIMA DELLA SCADENZA CONVERRÀ SEMPRE VENDERE IL CW SUL MERCATO PIUTTOSTO CHE ESERCITARLO. Nel primo caso, infatti, si incasserà il prezzo di mercato (Valore intrinseco+Valore temporale) mentre nel secondo si otterrà solo il Valore intrinseco. :: Esempio: acquistiamo un CW call americano atm su ABC con Strike 10 euro (e quindi Pm di ABC=10 euro) e scadenza 6 mesi pagando un premio di 2 euro. Dopo un mese ABC vale 14 euro ed il prezzo del CW è salito a 4,5 euro. Esercitando il CW si incasserà il Valore intrinseco (14-10=4 euro, con un guadagno netto di 2 euro una volta detratto il prezzo d’acquisto) mentre vendendolo si otterrà anche il Valore temporale (4,5 euro, con un guadagno netto di 2,5 euro).

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