Fed: inflazione giù, attesi nuovi rialzi dei tassi

“Higher for longer” è la sintesi della guidance restrittiva della Fed che ha esplicitato chiaramente l’intenzione di procedere con ulteriori rialzi dei tassi nel corso dell’anno, probabilmente già a partire dal mese in corso.

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I movimenti sull’azionario e sui tassi dopo gli ultimi dati confermano che i mercati sono ancora sensibili all’economia reale. E’ quindi fondamentale concentrarsi sull’evoluzione delle probabilità di recessione che al momento è già pienamente prezzata dal mercato anche se è un rischio in diminuzione.

L’esempio lampante è dato dalle performance dei settori più ciclici, che hanno assorbito quasi del tutto gli scossoni legati alle banche regionali dello scorso marzo.

La Federal Reserve ha esplicitato chiaramente l’intenzione di procedere con ulteriori rialzi dei tassi nel corso dell’anno, e ci aspettiamo che questo accada già a partire dal mese in corso. La FED ha anche fornito una guidance restrittiva, “higher for longer”.

Questa visione sembra coerente e verosimile, vista la forza con la quale le economie, americana e del resto del mondo, stiano trainando nonostante le politiche restrittive.

La combinazione tra una ridotta probabilità di recessione ed una lenta ma costante diminuzione dell’inflazione avrà verosimilmente due conseguenze. In primis, la volatilità tenderà a diminuire.

Allo stesso tempo ci aspettiamo un aumento dei tassi sulle obbligazioni con scadenze lunghe, stimando quindi un aumento del rischio per la parte terminale della curva.

Sarà interessante osservare la reazione dei mercati ai dati sull’inflazione. Le aspettative degli analisti convergono verso una riduzione coerente con il passo tenuto fino ad ora e un tasso diffuso in maniera generale su tutte le componenti del paniere.

Poiché il mercato già scambia gli asset più ciclici su valutazioni elevate, ulteriori sorprese positive potrebbero innescare un cambio di passo marcato.

Dal punto di vista dei tassi, le attese sono per un rilassamento nelle parti brevi della curva, mentre le scadenze più lontane dovrebbero essere meno sensibili a eventuali sorprese. Di conseguenza, un appiattimento della curva potrebbe essere imminente.

Commento a cura di Antonio De Negri, CEO, Smart Bank

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