L’aumento dei tassi di 25 punti base (bps) da parte della Fed era già incorporato nei prezzi degli asset.
L’ultima schermaglia nel braccio di ferro in corso tra i mercati finanziari e la Federal Reserve (Fed) si è verificata ieri, con quest’ultima che sui tassi ha riaffermato la sua posizione da falco.
Questo ha seguito in gran parte la trama stabilita alla fine del 2022, quando il rally delle obbligazioni e degli asset più rischiosi, che si basava su un cedimento finale della Fed, è stato solo temporaneamente interrotto dalla dichiarazione di dicembre della Banca centrale USA.
Se il mercato dovesse nuovamente ignorare o fraintendere la determinazione della Fed, riteniamo che gli investitori si stiano preparando a quella che potrebbe essere un’inevitabile – e potenzialmente dolorosa – resa dei conti.
L’aumento dei tassi di 25 punti base (bps) di questa riunione era già incorporato nei prezzi degli asset. Ciò che il mercato potrebbe avere difficoltà a digerire è la continua inclusione nella dichiarazione della Fed della frase “saranno appropriati continui aumenti dei tassi”. È possibile interpretare quanto a lungo il tasso dei fed funds rimarrà al suo picco ciclico, una volta raggiunto.
Con il mercato del lavoro statunitense in tensione, riteniamo che la Fed sarà orientata verso un ulteriore atteggiamento da falco, anche se ciò significa tollerare un’accelerazione del rallentamento economico per allentare la pressione al rialzo sui salari.
Riteniamo che gli investitori obbligazionari debbano mantenere un atteggiamento prudente e cercare un carry sufficiente sui titoli a più breve scadenza fino a quando non sarà fatta chiarezza sul percorso a lungo termine dell’inflazione e dei tassi di riferimento.
Commento a cura di Jason England – Janus Henderson