Il comparto bancario europeo è sicuramente quello che sta soffrendo maggiormente in questi ultimi mesi. Basta guardare le performance Ytd dell’Euro Stoxx Banks e dei singoli titoli che lo compongono.
L’indice Euro Stoxx Banks ha perso da inizio anno circa il 13%* contro il -1%* dell’EURO STOXX 50. Molto forte anche la crisi dell’indice italiano, il FTSE Italia All Share Banks che ha perso circa il 7%*, contro il +1,1%* del Ftse Mib.
Sicuramente la situazione italiana ha avuto un peso non indifferente sulle sorti dell’indice europeo, se pensiamo che di 27 banche che compongono l’Euro Stoxx Banks, 7 sono italiane (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Mebiobanca, FinecoBank, UBI Banca, Banco BPM e Bper Banca), per un peso in termini di capitalizzazione pari al 16% della market cap complessiva dell’indice.
Anche se c’è stata una riduzione dell’esposizione delle banche italiane al debito del settore pubblico negli ultimi anni (circa del 20%*), l’impennata dei rendimenti spaventa gli operatori perché potrebbe avere ripercussioni sui portafogli e sui ratio patrimoniali.
Inoltre l’aumento dei rendimenti genera un incremento del rischio Paese percepito, rendendo potenzialmente più difficile il processo di cessione degli NPL. Inoltre, a colpire il comparto bancario, ma non solo, anche il rallentamento della crescita che ormai da qualche mese l’Europa sta mostrando.
Il tutto associato alla brutta notizia che ha colto impreparati gli operatori.
Alcuni membri del board della BCE (Praet, Weidmann e Knot) hanno dichiarato che la fine del QE è ormai vicina e potrebbe essere annunciata già giovedì prossimo.
Vedremo se Draghi questa volta riuscirà a rimandare a luglio l’annuncio visto il contesto difficile. Pesa sull’indice anche il caso Deutsche Bank che Ytd ha perso circa il 40%*.
*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.
Commento a cura del team di Vontobel