Rating BBB-/A-3 confermato e outlook stabile. Così si è espressa S&P Global Ratings dopo la presentazione del piano al 2019 del gruppo UniCredit.
Dopo la presentazione del piano strategico al 2019, S&P Global Ratings ha confermato il rating BBB-/A-3 sul debito a breve e lungo termine di UniCredit con outlook stabile, ritenendo che le misure adottate dal nuovo management se da un lato impatteranno sensibilmente sul profilo finanziario di Unicredit, non saranno sufficienti ad un innalzamento del rating attuale e quindi superiore a quello assegnato all’Italia proprio in considerazione della forte esposizione dell’istituto al debito sovrano italiano. Infatti, in caso di default del Paese per l’agenzia l’esposizione di Unicredit ai titoli di Stato italiani non permetterebbe alla banca di superare gli stress test.
Per S&P i principali punti di debolezza che affliggono il gruppo UniCredit, rendendolo quindi meno solido rispetto ai competitors europei, sono da individuare nella modesta capitalizzazione, nella bassa redditività e nella consistente fetta di Non-performing asset (Npa) iscritti a bilancio, che al 30 settembre scorso ammontavano a 60 miliardi di euro.
Per l’agenzia sono raggiungibili i target definiti dal piano a livello patrimoniale, cioè un coefficiente Tier1 in crescita dal 10,5% del 2015 al 12,5% nel 2019 e un ritorno sul patrimonio tangibile in crescita dal 4% al 9%. Dubbi invece sull’obiettivo di mantenere stabili i ricavi, a causa dei bassi tassi di interesse, dei tagli alla forza lavoro e di una minore diversificazioni delle fonti di reddito in seguito alle cessioni.