Potenziale di rialzo dei titoli azionari

Se da un lato la volatilità dei mercati ha frenato le performance dei titoli azionari, dall’altro le condizioni finanziarie risultano ancora favorevoli.

titoli azionari valueLo storno dei mercati e la buona stagione degli utili USA limitano i rischi di sopravvalutazione per i titoli azionari a maggior rischio.

I risultati trimestrali diffusi nelle ultime settimane dalle società quotate hanno evidenziato che l’andamento degli utili continua a essere positivo.

Questo avviene in particolare negli USA dove la crescita dei profitti del terzo trimestre si conferma molto forte, grazie anche agli stimoli legati alla riforma fiscale.

Stando ai dati al 18 ottobre, le 56 società dell’indice S&P500 che hanno fino a quel momento diffuso i dati trimestrali registrano una crescita del fatturato e degli utili rispettivamente del 7,71% e del 21,91%.

In questo contesto il recente storno registrato dai mercati azionari ha riportato i multipli in linea o a sconto rispetto alle loro medie a 10 anni, limitando i rischi di sopravvalutazione.

Sempre più importante la selettività sui titoli azionari

Se da un lato la volatilità dei mercati ha frenato le performance dei titoli azionari, dall’altro le condizioni finanziarie risultano ancora favorevoli.

Pur nella consapevolezza di essere entrati nella fase finale del ciclo economico, caratterizzata da inflazione e tassi in graduale rialzo e dal restringimento dei bilanci delle principali banche centrali che sono attese iniziare a drenare i flussi complessivi netti di liquidità a partire da fine 2018-inizio del 2019, sarà sempre più importante una maggiore selettività e il focus sulle società di maggiore qualità e liquidità, in funzione della fase di maturità del ciclo economico.

Il potenziale di rialzo per le azioni

Il Fondo monetario internazionale, nel World Economic Outlook di ottobre, ha segnalato che la crescita mondiale, pur mantenendosi solida, può aver raggiunto il picco ed essere soggetta a rischi di ribasso.

Ha effettuato, per la prima volta dal luglio 2016, un taglio delle stime per il 2018 e 2019 portandole entrambe a +3,7% dal +3,9% della stima di luglio.

Tra i motivi alla base di questa revisione al ribasso si collocano anche l’aumento delle tensioni commerciali a livello mondiale e la crisi economica di alcuni paesi Emergenti.

L’FMI ha anche rivisto al ribasso la stima di crescita USA nel 2019 a +2,5%, con un taglio dello 0,2% dall’aggiornamento di luglio, a causa dell’impatto della guerra commerciale e quella dell’Eurozona per il 2018 a +2%, in riduzione dello 0,2% dalla stima fatta a luglio, mantenendo invariato il 2019.

Pur rimanendo la crescita globale ancora solida è vista ora meno bilanciata, con crescenti rischi di ulteriore riduzione.

L’Outlook di Mercato di Novembre 2018 a cura di Cordusio – società di Wealth Management di UniCredit

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