Pechino svaluta lo yuan per la seconda volta, FTSE Mib -2,95%

FTSE Mib -2,95% dopo la doppia svalutazione dello yuan da parte della Banca centrale di Pechino. Per Standard & Poor’s si tratta di una correzione tecnica benigna.

Nuova ondata di vendite a Piazza Affari dopo l’ulteriore svalutazione dello yuan decisa questa mattina dalla Banca centrale cinese. L’FTSE Mib chiude sui minimi di giornata a 22992 punti lasciando sul parterre il 2,95%.

La mossa della Banca centrale di Pechino non è per Standard & Poor’s un episodio di guerra valutaria. L’agenzia di rating considera la mossa come “una correzione tecnica benigna volta a migliorare il funzionamento del mercato e a soddisfare le condizioni richieste dal Fondo monetario internazionale per includere la valuta cinese nel paniere della valute di riserva internazionali”.

Notizie negative sono giunte dal fronte macro economico con la produzione industriale dell’eurozona scesa a giugno dello 0,4% rispetto a maggio, (-0,2%). Su base annua, rispetto quindi a giugno 2014, si è registrato un aumento dell’1,2%. Le attese degli analisti erano per una contrazione mensile dello 0,1% e un rialzo, su base annua, dell’1,7%.

Le vendite hanno colpito gran parte dei titoli negoziati all’FTSE Mib, bancari, industriali, lusso ed energetici, fatta eccezione per Tenaris che ha archiviato la sessione con un +0,34% a11,82 euro e Pirelli & C. che ha guadagnato lo 0,13% a 15,06 euro.

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