Oro: un asset per battere l’inflazione

Al contrario di quanto si aspettavano i più, l’oro ha messo a segno la peggior partenza degli ultimi 30 anni.

oroPer l’oro il 2021 è iniziato all’insegna di elevate aspettative dopo un 2020 da record con nuovi massimi storici a 2.050 dollari l’oncia.

Al contrario di quanto si aspettavano i più, il metallo giallo ha invece messo a segno la peggior partenza degli ultimi 30 anni.

Tre i principali motivi che hanno portato le vendite sull’oro: le attese di una decisa ripartenza economica, il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato americani e la forza del dollaro USA.

In questo quadro le attese per una ripartenza dell’inflazione sono state messe da parte, almeno per il momento.

Non offrendo alcun tipo di rendimenti, l’oro necessiterebbe di un ribasso dei tassi reali per ripartire.

Anche se molto dipenderà dalle politiche monetarie della FED e dalla capacità di resilienza del sistema economico statunitense, il focus rimane l’indice dei prezzi al consumo.

Alcuni segnali di allerta arrivano dalle attese del mercato sull’inflazione a 10 anni, che sono arrivate ai massimi da metà 2014.

Diversi studi mostrano come l’oro sia riuscito a mettere a segno un ritorno annuale dell’11% in dollari USA negli ultimi 50 anni, superando l’indice dei prezzi al consumo globale.

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