Ifo tedesco e Pil Usa non aiutano l’FTSE Mib, -1,55%

L’FTSE Mib azzera i guadagni della prima seduta d’ottava e ripiomba sotto quota 22000, a 21948 punti (-1,55%). Snobbati l’Ifo tedesco ed il Pil Usa.

La notizia dell’abbattimento di un caccia russo da parte della Turchia ed il conseguente acuirsi delle tensioni geopolitiche, favorisce il ritorno delle vendite sull’FTSE Mib che chiude la sessione in calo dell’1,55% a 21948 punti. Unica nota positiva la chiusura lontano dai minimi intraday (21840 punti).

Snobbate le notizie positive giunte dall’indice Ifo tedesco, salito a novembre a 109 punti, oltre le aspettative (108,20 punti), e dal Pil Usa del terzo trimestre 2015, cresciuto del 2,1%, in rialzo rispetto alla stima preliminare (+1,5%), ma in linea con le attese.

A Piazza Affari i titole del lusso hanno patito il giudizio espresso dall’agenzia Nomura sul comparto. Bocciata Tod’s, il cui rating è sceso a reduce dal precedente neutral. Tod’s ha ceduto il 3,65% a 76,60 euro, Ferragamo il 4,48% a 21,12 euro, Luxottica il 3,39% a 61,25 euro, Moncler il 3,51% a 14,01 euro.

Chiusura in ribasso anche per Telecom Italia (-2,62% a 1,1530 euro), CNH Industrial (-3,95% a 6,195 euro), Anima Holding (-3,65% a 8,325 euro).

In controtendenza solo Eni (+0,53% a 15,05 euro) e Unipolsai (+0,59% a 2,384 euro).

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