In Europa i timori legati alla Frexit continuano a pesare sui mercati. È uno dei motivi che spiega i minimi storici dei rendimenti dei titoli di stato tedeschi a 2 anni.
Il mese scorso non ci sono state variazioni di rilievo riguardo alle valorizzazioni. Il rendimento atteso delle obbligazioni è leggermente calato a causa della contrazione dei rendimenti effettivi. Anche il rendimento atteso delle azioni è diminuito come conseguenza dell’aumento dei margini, soprattutto nei mercati emergenti. In termini assoluti, i rendimenti attesi rimangono bassi.
I timori di una “Frexit” continuano a pesare sui mercati europei
In Europa, gli spread dei paesi rispetto alla Germania continuano a variare in linea con il rischio di una vittoria di Marine Le Pen in Francia. Mentre le probabilità di successo della Le Pen erano più alte a febbraio, nelle ultime settimane sono nuovamente diminuite, in parte a seguito dell’ascesa di Emmanuel Macron. L’ex ministro conta adesso sul supporto di François Bayrou, che ha ritirato la propria candidatura. François Fillon è stato schiacciato da molte difficoltà negli ultimi mesi che hanno messo a dura prova la sua popolarità. In sintesi, Marine Le Pen sembra ancora in corsa per vincere il primo turno, ma il nostro scenario vede una sua sconfitta al secondo turno a vantaggio di Macron. In Italia, Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni da segretario del Partito Democratico. La necessità di un congresso del partito per scegliere il nuovo segretario riduce il rischio di elezioni anticipate. Tutto sommato, gli accadimenti politici dell’ultimo mese non ci hanno indotti a modificare i nostri scenari di base. Rimaniamo del parere che questo anno di scadenze elettorali si concluderà senza grandi scossoni.
I rendimenti dei Titoli di Stato tedeschi a due anni scendono ai minimi storici
Tuttavia l’incertezza politica comprime i rendimenti dei Titoli di Stato tedeschi. I rendimenti a due anni sono scesi ai minimi storici, e non soltanto a causa della corsa verso il porto sicuro della Germania. Ora che la BCE ha deciso che potrebbe acquistare Titoli di Stato con rendimenti inferiori al tasso sui depositi dello -0.4%, sta principalmente acquistando titoli governativi tedeschi a breve scadenza. Inoltre, le Banche centrali europee fuori dall’Eurozona, come la Banca centrale svizzera, potrebbero anch’esse acquistare Titoli di Stato tedeschi a breve termine per evitare un eccessivo apprezzamento del franco svizzero rispetto all’euro. Infine, la domanda di questo genere di titoli a scopi di collaterale rimane più che mai sostenuta. Pertanto, il dissiparsi del clima di incertezza politica non farà tendere più di tanto il segmento breve della curva dei tassi di interesse tedesca. Inoltre, il minor rischio politico potrebbe rilanciare i mercati azionari europei. Il miglioramento del momentum economico unito ai vantaggi di un euro più debole sono due fattori che finora sono stati scontati solo in parte.
La Cina privilegia la stabilità
Il Primo Ministro Li Keqiang ha dichiarato che l’obiettivo di crescita economica della Cina è stato rivisto al ribasso. Anziché del 6,5 – 7%, l’economia cinese dovrebbe crescere del 6,5%. Visto che la maggior parte dei sette membri del Comitato permanente del Politburo dovrà essere sostituita quest’anno, l’attenzione è concentrata sulla necessità di preservare la stabilità (macroeconomica e finanziaria). Si rende quindi opportuna una politica di prudente e mirato inasprimento monetario. I tassi di interesse sul mercato interbancario dovrebbero essere aumentati gradualmente e l’espansione del credito sarà ulteriormente ridotta. Anche se per ora il sentiment rimane immutato, l’aumento dei prezzi dell’immobiliare è in frenata negli ultimi mesi e il volume dei prestiti registra un incremento più contenuto. La crescita sta accelerando nei mercati emergenti e il sentiment è in miglioramento. Tuttavia, a fronte del perdurare di rischi quali dalla politica protezionistica di Donald Trump, gli aumenti dei tassi ad opera della Fed e il rallentamento della crescita cinese, riteniamo che sia troppo presto consigliare di acquistare azioni emergenti.
Commento a cura di Ruth van de Belt, Kempen Capital Management