FMI: economia globale in ripresa, migliora outlook Eurozona

In vista del G20 di Amburgo l’FMI fa il punto sull’economia globale. Pur restando criticità e rischi per gli Npl, la ripresa è in atto, migliora l’outlook dell’Eurozona.

fmiNella Surveillance Note “Global Prospects and Policy Challenges” (Prospettive Globali e Sfide Politiche), pubblicata dall’Fmi in vista del G20 di Amburgo, emerge un outlook leggermente migliorato per l’Eurozona, sostenuto da una più solida domanda interna e dal continuo apporto dello stimolo monetario. Persistono tuttavia sostanziali rallentamenti in Italia e Francia.

Secondo l’Fmi per garantire una ripresa ciclica serve un mix calibrato di azioni politiche e normalizzazione del processo politico al fine di mettere in campo misure adeguate in favore della crescita. L’Eurozona deve continuare a migliorare la capacità di resistenza delle proprie banche e superare le problematiche legate alla redditività.

Per l’Italia l’Fmi vede una crescita dell’1,3% circa nel 2017 e intorno all’1% nel biennio 2018-2020.

A livello globale la ripresa è in atto e in linea con quanto evidenziato nel World Economic Outlook di aprile, ma i Paesi non procedono tutti con lo stesso passo, con l’economia americana che ha iniziato l’anno più lentamente e molti Paesi asiatici ed europei che hanno visto il Pil crescere più rapidamente del previsto, grazie alla spinta del settore manifatturiero e del commercio.

Tuttavia in molte economie avanzate, così come nell’Eurozona, i tassi di interesse molto bassi, gli alti livelli di Npl collegati a bilanci deboli e modelli aziendali non convicenti continuano a limitare la redditività del settore finanziario, rendendo alcune banche piu’ esposte a problemi finanziari.

L’Fmi ritiene che soltanto un approccio organico e proattivo per ridurre gli Npl (i non performing loans – sofferenze banacarie) può adeguatamente accelerare la pulizia dei bilanci degli istituti di credito ed eliminare il fardello sull’economia reale. Le misure che potrebbero ridurre gli Npl più rapidamente sono:

l’estensione alle piccole banche delle guidance della Bce sulla gestione degli Npl;

la modernizzazione e l’armonizzazione dei regimi di insolvenza.

La ripresa dovrebbe contribuire alla redditività delle banche, anche se restano cruciali gli ulteriori miglioramenti dei modelli aziendali e la razionalizzazione dei costi.

In linea generale sono necessari progressi più rapidi per completare l’unione bancaria e fare progredire il piano Capital Markets Union.

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