FED: quest’anno sempre più falco

Prima della riunione di settembre, il comitato della FED avrà a disposizione un altro rapporto NFP e un altro rapporto CPI che influenzeranno le loro decisioni.

FED Jerome PowellL’anno scorso, in occasione del simposio annuale di politica economica della Fed di Jackson Hole, mentre i falchi si facevano sempre più numerosi e rumorosi in merito al tapering, abbiamo suggerito di ignorarli e di concentrarsi su ciò che il presidente Powell avrebbe detto durante l’evento.

Quest’anno la Federal Reserve si è sempre più allineata a ciò che è necessario per combattere l’inflazione elevata e anche i membri più accomodanti sono diventati falchi.

Il presidente Powell ha condiviso lo stesso tono restrittivo degli altri speaker della Fed che abbiamo ascoltato all’evento, anche se l’inasprimento porterà qualche dolore a famiglie e imprese.

Le tre indicazioni principali sono che il controllo dell’inflazione è il compito numero uno per la commissione, che il tasso dei Fed Funds deve raggiungere un livello restrittivo (dal 3,5% al 4,0% a seconda dei membri della Fed) e che il tasso dovrà rimanere più alto fino a quando l’inflazione non sarà scesa al target del 2%, per cui i tagli previsti dal mercato per il prossimo anno sono prematuri.

Il presidente Powell ha ribadito questa linea nel suo discorso di oggi, ma, come previsto, non ha fornito alcuna indicazione sulla decisione di aumentare i tassi di 50 o 75 punti percentuali nella riunione di settembre.

Indipendentemente dal fatto che il rialzo sia di 50 o 75 pb, come ha sottolineato il Presidente Harker, 50 pb sono comunque un rialzo sostanziale, quindi non deve essere considerato come una svolta accomodante, poiché c’è ancora del lavoro da fare sull’inflazione e continueranno a farlo fino a quando il lavoro non sarà terminato.

Prima della riunione di settembre, il comitato avrà a disposizione un altro rapporto NFP e un altro rapporto CPI che influenzeranno le loro decisioni; come ha dichiarato Powell, “l’entità dipenderà dalla ‘totalità’ dei dati”.

Commento a cura di Jason England – Janus Henderson

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