2014, l’industria del gioco si consolida

Il 2014 si è chiuso con un bilancio lodevole per l’industria del gioco, nonostante il calo di un solo punto percentuale rispetto al passato.

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Continua a macinare strada il mondo del gambling e del gioco d’azzardo. Il 2014 si è chiuso con un bilancio lodevole (82,7 miliardi di euro raccolti dall’industria), nonostante il calo di un solo punto percentuale rispetto al passato. Dati che confermano l’ottimo stato di saluto dell’intero settore, che nel 2014 ha registrato l’ingresso di nuovi operatori italiani e internazionali con regolare licenza AAMS, segno evidente di come il gambling terrestre e online susciti l’interesse degli investitori.

A dominare la scene, confermando la leadership del 2013, la categoria new slot e videolottery con 46 miliardi di euro incassati quest’anno. Le slot machine e le vlt si stanno rivelando un fenomeno virale nel nostro paese, con spese medie per giocatore variabili tra i 500 e i 2000 euro dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. La Lombardia guida la classica nazionale e la mania per le macchinette di nuova generazione ha scomodato persino la redazione del New York Times, che ha dedicato uno speciale alla città di Pavia. Lo storico polo universitario italiano ha anche il primato nella densità di numero di slot per abitante, un record che le è valso il titolo ad honorem de Las Vegas d’Italia.

In seconda posizione spicca il tecnologico mondo dei giochi online, che ha totalizzato 12,4 miliardi. La nuova frontiera del gambling è rappresentata proprio dalle piattaforme digitali come il casinò online 32Red, William Hill, Pokerstars, Lottomatica e tutti gli altri competitors che negli ultimi anni hanno colonizzato la Rete. L’abbattimento del digital divide, la diffusione di smartphone e tablet, la proliferazione di applicazioni dedicate e il cambio radicale negli strumenti che vengono usati per il ludo, hanno dato il la all’affermazione del gambling online. Il successo sulla Rete sta muovendo capitali e un mercato destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni, sia in virtù del cambio delle attitudini tecnologiche, sia per le strategie marketing che mireranno a compensare l’offerta retail con quella più immediata della rete.

Il terzo posto nella classifica della raccolta italiana spetta ai “Gratta & Vinci”, che con 9,2 miliardi di euro hanno subito un calo di 400mila euro rispetto all’anno passato. Nonostante il decremento, i ‘grattini’ rientrano ancora tra i prodotti legati al gioco più utilizzati e sfruttati dai clienti di bar e ricevitorie alla ricerca di quel colpo di fortuna in grado di cambiare (in parte) la vita quotidiana.

Quarto posto per il Lotto che nel 2014 ha vissuto il suo anno di grazia. Il gioco più caro agli italiani degli anni ’50 ha mosso un volume di 6,5 miliardi di euro con una crescita di 2,6 punti percentuali. Un ritorno al passato e ai fasti degli anni del boom economico, periodo in cui l’interpretazione dei sogni e il libro della smorfia spingevano milioni di italiani a scommettere le ‘vecchie lire’ sul gioco delle 12 ruote.
Carlo Ancelotti

Chiude la classifica il settore che da sempre muove l’interesse e la passione di migliaia di sportivi. L’industria del betting sport ha incassato quasi 5,3 miliardi di euro, registrando una crescita del 13,72% rispetto al 2014. Diversi sono i fattori che hanno contribuito a questa crescita esponenziale delle scommesse sportive. In primis annoveriamo le campagne marketing e l’appeal dei mondiali di calcio disputatisi in Brasile nel mese estivo. La rassegna iridata vinta dalla Germania e l’interesse globale per le olimpiadi del pallone sferico hanno consentito alle principali piattaforme attive in Italia di aumentare il numero di registrazioni e, di conseguenza, rendere più corposi i bilanci mensili e annuali. All’impennata registrata con il Mondiale si sono aggiunte nel mese di settembre gli inizi del campionato italiano e dei principali campionati esteri, divenuti negli anni campi di battaglia di migliaia di scommettitori nei giorni in cui il football ‘made in Italy’ riposa. Un esempio numerico: nell’ultiimo mese del 2014 le scommesse sportive hanno fatturato 435 milioni di euro, un dato pazzesco e superiore del 31,2% rispetto al 2013. L’ingresso di nuovi operatori come l’inglese Bet365, che in pochi mesi ha portato sulle pagine web della sua piattaforma oltre un terzo degli scommettitori italiani, ha innescato una battaglia tra gli operatori e una concorrenza leale che si sta dimostrando prolifica per l’intera industria. Eventi live, canali tematici e la possibilità di seguire gli eventi che ci interessando da vicino in streaming, hanno reso le piattaforme regolamentate AAMS un prodotto di alta qualità e, allo stesso tempo, un mezzo per godersi la bellezza dello sport nei nostri momenti di relax.

Gli analisti del settore prevedono un trend positivo anche nel 2015. I bilanci legati alle scommesse sportive e all’intero settore del gambling nel 2014 confermano la solidità di un’industria capace di crescere anno dopo anno sia dal punto di vista economico che di popolarità. Nel mese di marzo verranno ufficializzati i primi report che ci consentiranno di commentare lo stato di salute di una delle industrie che alimenta le casse dell’Erario e i sogni di milioni di italiani.

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