Partite IVA: nuove aperture giugno in netto calo, -15% rispetto a maggio 2015

Battuta d’arresto a giugno per le aperture di nuove partite Iva che, su base mensile, segnano un -15%. Tra i settori produttivi è preferito il commercio, seguito da agricoltura e attività professionali.

Nel mese di giugno 2015 sono state aperte 40.845 nuove partite Iva, in calo del 15% circa rispetto alla rilevazione di maggio 2015 (48.103). Nel confronto con giugno 2014 il dato evidenzia un aumento del 5%, in larga parte dovuto alle nuove aperture nel settore dell’agricoltura, localizzate soprattutto al Sud e nelle Isole.

Dall’analisi per settore produttivo emerge che il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva, seguito dall’agricoltura e dalle attività professionali. Rispetto a giugno 2014, si osserva un sensibile aumento di aperture nel settore dell’agricoltura.

Negli altri settori di attività economica, gli incrementi più significativi si rilevano nella Sanità e nelle Attività artistiche mentre le flessioni più evidenti si registrano invece nei servizi di informazione, nelle attività professionali e finanziarie.

Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 40% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22% al Centro ed il 38% al Sud e nelle Isole.

Gli aumenti più significativi di aperture di nuove partite IVA, rispetto a giugno 2014, sono localizzati in Puglia, Calabria e Molise. Invece, le flessioni più marcate si registrano in Abruzzo, Liguria, Basilicata e Sardegna.

La distribuzione per natura giuridica delle nuove partite IVA mostra che la quota relativa alle persone fisiche è pari al 72,6%, le società di capitali raggiungono il 21,7%, le società di persone si attestano al 4,8%, mentre la percentuale dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” sfiora l’1%.

Rispetto a giugno 2014, si rileva un aumento di aperture per le persone fisiche (+4,6%) e le società di capitali (+10,8%); per le società di persone, invece, si registra un sensibile calo (-10,2%) a conferma del trend negativo osservato negli ultimi mesi, probabilmente conseguente alle recenti
norme civilistiche che agevolano l’apertura di società di capitali (a responsabilità limitata).

Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 63,2% delle partite Iva aperte da soggetti di sesso maschile. Il 46,2% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 34,2% a soggetti tra 36 e 50 anni.

Rispetto al mese di giugno dello scorso anno emerge un leggero calo di aperture nella classe di età fino a 35 anni (-1,8%) e un aumento di aperture nelle classi di età più avanzata (+21,2% per la classe da 51 a 65 anni, +39,1% per la classe oltre i 65 anni).

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