Draghi frena il rimbalzo, FTSE Mib -0,23%

Prosegue la fase di debolezza per l’FTSE Mib che chiude gli scambi a 22140 punti in ribasso dello 0,23%. Bene Finmeccanica e FCA, vendite su Unicredit, Pop Emilia Romagna e Saipem.

Finale d’ottava negativo per l’FTSE Mib che dopo il rimbalzo del primo pomeriggio archivia la settimana in moderato calo dello 0,23% a 22140 punti. Fallito il superamento della resistenza intermedia posta a quota 22185.

L’attenzione dei mercati resta focalizzata sulle probabili prossime mosse della Bce, dopo che Mario Draghi ha ribadito che l’istituto porterà avanti la politica accomodante per fronteggiare il rischio deflazione e favorire la ripresa economica che comunque stenta a fare capolino. In questo scenario pur avendo registrato nuovi minimi settimanali l’indice resta al di sopra della media mobile a 14 periodi, in transito sul grafico weekly per area 21965.

Gli acquisti hanno premiato Finmeccanica, salita el 2,49% a 13,56 euro, FCA (+2,34% a 13,10 euro), Telecom Italia (+1,72% a 1,182 euro), terna (+1,38% a 4,698 euro) e Prysmian (+1,23% a 19,80 euro).

Le vendite hanno penalizzato Unicredit che ha ceduto il 2,08% a 5,41 euro, Saipem (-1,85% a 7,955 euro), Banca Popolare Emilia Romagna (-1,73% a 7,095 euro), Yoox (-1,55% a 30,49 euro) e Mediobanca (-1,50% a 9,205 euro).

Sul fronte valutario, l’euro è ritornato sotto quota 1,07, stabile il petrolio Wti gennaio 2016 (+0,05%) a 41,74 dollari al barile.

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