Dati macro e Draghi frenano il recupero, FTSE Mib +0,18%

Si affievolisce la spinta rialzista sull’FTSE Mib (+0,18%) dopo le dichiarazioni del governatore della Bce, Mario Draghi e le risultanze dei dati macro in agenda oggi.

Chiusura in moderato rialzo e lontano dai massimi intraday per l’FTSE Mib che si attesta a 21.068 punti (+0,18%). Le dichiarazioni di Mario Draghi, alla Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Ue, sul pronto intervento della Bce qualora i rischi al ribasso dell’inflazione dovessero concretizzarsi, ha affievolito il sentiment positivo che stava caratterizzano la sessione infrasettimanale.

Sul fronte macro la lettura preliminare dell’indice Pmi composito dell’area euro di settembre ha evidenziato un calo a 53,9 punti dai 55 di agosto (54,1 il consenso). Negativo anche l’indice Pmi composito tedesco sceso a 54,3 punti, dai 55 di agosto, come quello manifatturiero di settembre, che nella lettura preliminare si è attestato a 52,5 punti dai 53,3 di agosto (52,8 punti il consenso).

In rialzo invece l’indice Pmi composito della Francia, a 51,4 punti dai 50,2 di agosto, come quello manifatturiero, salito a 50,4 punti dai 48,3 di agosto (49 punti il consenso).

I dati macro Usa hanno penalizzato l’andamento dei listini e gettato incertezza sullo stato di salute dell’attività manifatturiera. La stima preliminare dell’indice Pmi manifatturiero si è attestata a settembre a 53 punti, in linea con il dato finale di agosto.

a Piazza Affari hanno prevalso le vendite soprattutto sui bancari. Male Mps (-8,57% a 1,482 euro), Banco Popolare (-2,33% a 13,39 euro), UBI Banca (-1,21% a 6,52 euro), Unicredit (-1,17% a 5,50 euro), Mediobanca (-1,16% a 8,52 euro).

Chiusura positiva per FCA (+2,85% a 12,27 euro, S. Ferragamo (+1,52% a 23,34 euro), Enel (+1,47% a 3,87 euro), Atlantia (+1,40% a 24,56 euro).

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